Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 17 marzo 2018.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Identificato un nuovo potente antidolorifico, C-9515, un analogo dell’epibatidina. Lo studio dei recettori nicotinici dell’acetilcolina (ACh) α4β2 ha fornito nuove indicazioni nel trattamento del dolore. Sono stati compiuti sforzi per trovare nuovi agonisti recettoriali degli α4β2, quali antidolorifici, ed è stato particolarmente valutato TC-2559. Li e colleghi hanno scoperto un set di nuovi analoghi dell’epibatidina con forte affinità per questo tipo di recettori. L’epibatidina è un alcaloide estratto dalla pelle della rana dell’Ecuador Epipedobates tricolor, isolata per la prima volta da John Daly dell’NIH, presenta un’attività analgesica 200 volte superiore alla morfina, ma esercitata attraverso i recettori nicotinici dell’acetilcolina. Nel set delle nuove molecole antinocicettive, C-159, C-163 e C-9515, attenuavano nel topo le risposte nocicettive indotte da formalina, con il massimo effetto analgesico esercitato da C-9515. Tale azione era bloccata dalla mecamilamina, un noto antagonista recettoriale nicotinico non selettivo.

C-9515 inibiva potentemente il dolore neuropatico dovuto a danno da costrizione cronica, che era sensibile a DHβE, un antagonista selettivo di α4β2, indicando che l’effetto analgesico di questo nuovo analogo dell’epibatidina è mediato dall’attivazione dei recettori α4β2. Concludendo, C-9515 è un agonista di α4β2 con una potentissima efficacia antidolorifica, che si candida a nuovo farmaco nella terapia del dolore. [Li W., et al. Sci China Life Sci. AOP – doi: 10.1007/s11427-017-9062-3, 2018].

 

Le notizie false si diffondono di più e più rapidamente delle vere. Vosoughi e colleghi hanno studiato la trasmissione a cascata di quelle notizie prive di fonte che in italiano indichiamo con termini quali “voci” o “voci di corridoio” o, semplicemente, con un “si dice”, e che inglese sono individuate dal vocabolo rumors. L’oggetto di studio era costituito da un insieme di messaggi scritti su Twitter dal 2006 al 2017. Circa 126.000 di queste “notizie” sono state diffuse, raggiungendo circa 3 milioni di persone. I messaggi dal contenuto falso hanno raggiunto più persone di quelli veri; l’1% in cima alla cascata delle informazioni false si è diffuso fra 1000 e 100.000 persone, mentre le informazioni vere raramente hanno superato le 1000 persone raggiunte. Anche la rapidità della diffusione dei messaggi non veri è risultata notevolmente superiore. Gli autori dello studio, pubblicato online su Science il 9 marzo scorso, provano a spiegare il fenomeno in termini di efficacia della novità e della capacità di generare emozioni nei riceventi, requisiti maggiormente presenti nelle notizie false. [Cfr. Science 359 (6380): 1146-1151, 2018].

 

Vasopressina e Ossitocina regolano il comportamento secondo una specificità sessuale. La regolazione da parte del sistema della vasopressina fa rilevare differenze sessuali evidenti nei ratti di età pre-puberale nel riconoscimento sociale, nel gioco sociale e nell’ansia. Il sistema dell’ossitocina nell’uomo e nei roditori modifica l’attivazione del cervello, la motivazione socio-sessuale e l’ansia in modi sempre sesso-specifici. [Cfr. Curr Opin Neurobiol. 49: 132-140, 2018].

 

Carnosina: una rassegna sulle potenziali virtù terapeutiche. La carnosina, un dipeptide costituito da β-alanina e L-istidina, fu scoperta nel muscolo scheletrico, nel quale è presente in una concentrazione più elevata che in altri tessuti, e per questa ragione la maggior parte della ricerca sui suoi ruoli fisiologici è condotta sulle fibrocellule striate. In particolare, un numero considerevole di studi esamina gli effetti ergogeni di questa molecola, soprattutto in rapporto alla possibilità di accrescerne il contenuto muscolare mediante integratori. Recentemente, sono state acquisite le prove per una vasta gamma di effetti fisiologici in molti altri organi e tessuti; in particolare: nel cervello e più in generale nel sistema nervoso centrale, nel cuore, nel pancreas, nel rene e nelle cellule cancerose. Artioli della Nottingham Trent University e colleghi hanno realizzato una esaustiva rassegna sui ruoli fisiologici e i potenziali effetti terapeutici della carnosina. [Artioli G.G., et al. Eur J Sport Sci. AOP - March 4: 1-10, 2018].

 

Il cervello sintetizza ormoni sessuali attivi per neurogenesi, neuroprotezione e comportamento sessuale. La scoperta della sintesi locale, nel cervello, di ormoni steroidi sessuali risale agli studi di Baulieu e colleghi, ma oggi è noto che tali molecole, dette neurosteroidi, possono rapidamente modulare l’eccitabilità neuronica, le funzioni delle cellule nervose, la plasticità cerebrale e il comportamento. Diotel e colleghi, attivi in questa branca della ricerca, hanno elaborato un resoconto sintetico di tutte le acquisizioni più recenti.

È stato dimostrato che la neurosteroidogenesi è un processo conservato nel corso dell’evoluzione di pesci, uccelli e mammiferi. In questa rassegna, Diotel e colleghi documentano la genesi biochimica cerebrale e la segnalazione per estrogeni, progestinici e androgeni nel cervello di pesci teleostei, specie aviarie e mammiferi. Poi illustrano il ruolo di questi ormoni sessuali cerebrali nella neurogenesi omeostatica e rigenerativa, nella neuroprotezione e nei comportamenti sessuali. Nella parte seguente della rassegna discutono il trasporto di steroidi e lipoproteine dalla periferia all’interno del perimetro encefalico e viceversa, e documentano i loro effetti neuroprotettivi e sulla permeabilità della barriera emato-encefalica. Gli autori sottolineano l’interazione potenziale tra le lipoproteine e gli steroidi sessuali, illustrando gli effetti benefici di steroidi e lipoproteine (particolarmente HDL-colesterolo) sul collasso della barriera emato-encefalica che si verifica durante l’ictus ischemico. Infine, evidenziano le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e neuroprotettive degli ormoni steroidi sessuali e delle lipoproteine, queste ultime mediante il miglioramento del trasporto del colesterolo e degli esteri degli steroidi all’interno del cervello, dopo sofferenze o danni del parenchima cerebrale. [Front Neurosci. AOP – doi: 10.3389/fnins.2018.00084 eCollection, 2018].

 

“Omuncolo olfattorio” nel ganglio cefalico (“cervello”) degli insetti. Un nuovo studio rivela che neuroni di proiezione specifici per i ferormoni nello scarafaggio hanno un campo recettivo specificamente correlato (tuned) allo spazio, e consentono la precisa codifica delle informazioni spaziali relative ad una molecola odorosa. [Curr Biol. 28 (5): R227-R229, 2018].

 

Il canto delle balene megattere, studiato come quello degli uccelli, ha un diverso ruolo comunicativo. La megattera o megaptera (humpback whale), il cui nome deriva dal greco “mega pteron” (μέγα πτερόν = grande ala) ed è dovuto alle grandi pinne pettorali che possono raggiungere una lunghezza pari a un terzo del corpo, è famosa anche per il canto prodotto dal maschio. Le dimensioni sono straordinarie: la lunghezza va dai 12 ai 16 metri e il peso può raggiungere le 30 tonnellate. Questo cetaceo è uno dei pochi mammiferi che canta, ma il ruolo che ha avuto la selezione sessuale nello sviluppo di questa abilità vocale non è ancora compreso. Si è ritenuto che, come accade negli uccelli, la performance canora del maschio sia finalizzata ad ottenere l’accoppiamento con la femmina.

In generale, la funzione del canto è stata indagata in numerosi taxa, e si è accertato che ha un ruolo nel mediare interazioni, tanto fra esemplari dello stesso sesso quanto fra esemplari di sesso opposto. Cholewiak e colleghi hanno studiato, con i metodi impiegati e ben collaudati per gli uccelli, il complesso canto subacqueo del maschio di megattera che dura da 10 a 20 minuti e può essere ripetuto varie volte, nel corso di ore. Accanto alla metrica del canto, impiegata per esaminarne le sequenze costitutive, i ricercatori hanno anche analizzato gli schemi di movimento dei “cantanti”. Dopo aver rilevato che i maschi cantanti di megattera in presenza di altri maschi modificavano la struttura del canto e che la distanza fra loro aveva un’importanza notevole, al punto che avvicinandosi oltre un limite critico invariabilmente il canto cessava, Cholewiak e colleghi hanno dedotto che il ruolo del canto in questi mammiferi marini appartiene all’ambito della comunicazione intrasessuale e non intersessuale.

Studiando poi le interazioni acustiche fra maschi, hanno ritrovato lo schema di meccanismi noti negli scambi di segnalazione fra uccelli di sesso maschile. Si ricorda, per inciso, che nella maggior parte delle specie aviarie solo il maschio ha un canto strutturato e caratteristico della specie. Nelle megattere rimane da analizzare il modo in cui i cambiamenti nella presentazione dell’esecuzione vocale possono essere usati nella competizione fra maschi. [Cholewiak D. M ., et al. R Soc Open Sci. 5 (2): 171298, eCollection, 2018].

 

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BM&L-17 marzo 2018

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